IL CECCHINO (Le Guetteur) DI MICHELE PLACIDO

Pubblicato il da Valentina Calabrese

Il cinema italiano è in crisi. Sono anni che lo urlano i critici, i produttori, distributori e chiunque faccia parte della macchina, ecco quindi che i registi italiani accettano progetti non italiani, scritti e girati fuori dall’Italia. Tanti gli esempi, uno di questi è Michele Placido, uno dei più famosi e capaci registi e attori del cinema italiano.

Dopo il successo internazionale di Romanzo Criminale, otto anni fa, la Francia ha iniziato a seguire con attenzione il nostro regista, fino a chiamarlo in patria per offrirgli un film da 15 milioni di euro, chiedendogli solo di fare quello che gli riesce meglio, dirigere un romanzo criminale francese, un poliziesco transalpino.

Placido, da bravo e astuto professionista non ha potuto non accettare. Le intenzioni dei produttori erano da manuale e la coproduzione, francese, belga e italiana ha messo su un prodotto ben confezionato chiamando all’appello i bravi Daniel Auteuil e Mathieu Kassovitz, facilmente gestibili da un regista che sa tirar fuori il meglio dagli attori.

Ricapitolando, regia buona, come ci si aspetta da Michele Placido, attori significativi, tra l’altro anche la coppia italiana presente nel film, composta da Violante Placido e Luca Argentero ha dato un’ottima prova delle loro qualità.

Riguardo allo script del film, si ha l’impressione che gli sceneggiatori abbiano voluto dire troppo; i personaggi sono difficilmente inquadrabili, c’è sempre una sensazione di fretta e, di conseguenza, il film risulta inconcluso.

Forse possiamo giustificare il problema narrativo, commentando che, mentre Romanzo Criminale aveva alle sue spalle, il libro di Giancarlo De Cataldo, qui, Placido si è dovuto confrontare con due sceneggiatori francesi al loro esordio, Denis Brusseaux e Cédric Melon. Ad ogni modo la storia che raccontano è quella di un fenomenale cecchino, ex militare impiegato in missioni segrete, interpretato da Mathieu Kassovitz, il quale, aiutato dalla sua banda, rapina banche.

Il capitano Mattei, Daniel Auteuil, è sulle sue tracce e durante una rapina, tenta di arrestarli. L’operazione però fallisce, grazie all’abilità del cecchino che dal tetto di un edificio spara ai poliziotti senza errori. Mattei non si lascia abbattere, e segue le tracce del cecchino, finché un anonimo lo chiama e gli confida dove si nasconde. Da quel momento in poi, la storia si riempie di dettagli inaspettati, di nuovi personaggi e di realtà sottese che rendono il film sfuggente.

In definitiva, se non fosse per lo script, Il Cecchino potrebbe essere un ottimo prodotto italofrancese. Placido lo dirige con il suo stile tradizionale, con una fotografia cupa, fredda da film noir, un montaggio serrato che acuisce la tensione della storia, e una colonna sonora adatta, che ricorda quella composta da Hans Zimmer per Batman.

Dal 1 maggio al cinema.

IL CECCHINO (Le Guetteur) DI MICHELE PLACIDO
IL CECCHINO (Le Guetteur) DI MICHELE PLACIDO
IL CECCHINO (Le Guetteur) DI MICHELE PLACIDO
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